San Giacomo degli Slavoni, così chiamato perché ripopolato a metà del ‘500 da popolazioni slave provenienti dalla Dalmazia, è tra i paesi dell’area urbana quello che più ha subìto devastamenti dovuti ai terremoti, nel ‘200 e nel ‘400 e alle invasioni provenienti dal mare. Legato a Termoli, sia per vicinanza geografica sia perché feudo di Vescovi e baroni termolesi, San Giacomo è architettonicamente diverso dagli altri Comuni. Non ci sono infatti grandi palazzi decorati, importanti edifici storici o opere d’arte di particolare rilievo artistico, tuttavia regala una forte sensazione di piacevolezza, di leggerezza e di benessere. La vita scorre lenta tra il suono delle campane sillabato dall’antico orologio così caro alla comunità, una passeggiata verso il belvedere dove si guarda e si respira il mare, l’acqua della fonte settecentesca e le antiche grotte di arenaria, un tempo dimora e rifugio della popolazione indigena e oggi luogo dal sapore ancestrale immerso nel verde. Nella sua semplicità San Giacomo restituisce il senso della vita di una comunità tipica molisana, che si raccoglie intorno alla Chiesa madre e ai pochi esercizi commerciali dietro ai quali si nascondono grandi sorprese!